Proprio come è successo a me anni fa, è il Giappone a ispirare i nuovi modelli di Elisabetta Polignano presentati a Sì SposaItalia; le sue suggestioni poetiche e i suoi colori, sono qui catturati in primavera quando i ciliegi fioriscono forti e floridi e, al tempo stesso, rispettosi, aperti al nuovo e carichi di umiltà, come a simboleggiare tutta l’essenza e la cultura del loro popolo.
La collezione di Elisabetta Polignano è per me tra le più belle e attuali viste in fiera e qui vi spiego meglio perché.
Come già scritto nel primo post su Sì SposaItalia 2016 e durante la mia visita allo stand di Italy Bridal Expo, gli abiti vantano la sartorialità 100% made in Italy. Esprimono tutta la passione e la dedizione per il bridal design, che non deve trasmettere solo romanticismo ed eleganza, ma ha bisogno anche di sperimentare, stimolare i sensi, educare alla bellezza, anche con l’aiuto della comunicazione sul web.
Sin dal 1997, data di nascita del marchio, gli abiti sono sempre molto ricercati e strutturati, per una donna indipendente che vuole qualcosa in più, e quest’anno i dettagli si fanno ancora più unici, come è unica la scelta di tessuti craquelé, con effetti tridimensionali e lamè, oltre alle organze, anche stampate, i mikado di seta e ai pizzi macramè e rebrodè dai colori pastello.
Insieme al bianco seta, la scelta delle nuance è in linea con i color trend in voga in questo periodo: rosa, turchese e il blu oltremare, che riprendono, con perfetta coerenza, i fiori di ciliegio e gli antichi kimono.
Entrando in fiera nello stand e guardando le bellissime foto della sfilata e del suo backstage a cura di Alex Olgiati, sono stata subito immersa nel mood orientale, perché il vero design non lascia nulla di insensato.
Perciò, quest’anno, il miglior concept in fiera Sì SposaItalia è tutto per Elisabetta Polignano!
Sono felice di mostrarvi il feedback dall’azienda:
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